Spalla Congelata ( Frozen Shoulder )

La capsulite adesiva (spalla congelata, frozen shoulder) è una condizione dolorosa che colpisce la spalla. Si presenta inoltre con importante rigidità articolare, fino a compromettere anche le più banali attività quotidiane.

Le cause di insorgenza di questa particolare condizione non sono ancora state chiarite, e spesso sembra non avere nessuna causa apparente.
Dal nome CAPSULITE, la struttura prevalentemente colpita è la capsula articolare, la quale subisce un ispessimento e/o una cicatrizzazione dei tessuti.

Ci sono più fattori di rischio predisponenti:
età: i pazienti più colpiti sono compresi tra i 40 e i 60 anni;

sesso: colpisce maggiormente il sesso femminile, con un rischio circa triplo che nei maschi;

– pazienti affetti da patologie alla tiroide e diabete sono più frequentemente colpiti;

– altre patologie, tipo quelle cardiovascolari, parkinson, ipercolesterolemia, artrite sono fattori predisponenti;

– utilizzo prolungato di alcuni farmaci;

– storia di trauma e/o sofferenza tipo ortopedico alla spalla.

La sintomatologia dolorosa, abbinata all’importante rigidità articolare, ha una evoluzione che può essere distinta in tre fasi diverse:

1) FASE DI RAFFREDDAMENTO: la fase più dolorosa, dura dalle 6 alle 12 settimane. La spalla si presenta con movimenti parzialmente limitati;
2) FASE DI CONGELAMENTO: in questa fase il dolore si allevia e stabilizza, mentre la rigidità aumenta. Può durare da 4 a 6 mesi;
3) FASE DI SCONGELAMENTO: miglioramento della sintomatologia dolorosa e della rigidità, fino alla risoluzione.

TRATTAMENTO E RIABILITAZIONE:

Il trattamento della spalla congelata consiste in un lavoro di équipe che vede protagonisti lo specialista Ortopedico ed il Fisioterapista.
L’intervento in fase acuta consiste nella somministrazione di farmaci corticosteroidi (cortisone) per via intrarticolare od orale e l’associazione di terapie fisiche quali Tecar-Sin, Crioterapia e Laserterapia col fine di ridurre l’infiammazione e la sintomatologia dolorosa.

Nella seconda fase, nel momento in cui il dolore risulta essere ridotto, si potrà cominciare con la mobilizzazione passiva progressiva (terapia manuale), per passare poi alla mobilizzazione attiva assistita e finire con l’esercizio terapeutico (fase finale).

L’esercizio risulta essere di fondamentale importanza per il recupero della completa funzionalità della spalla.

Gli esercizi saranno di due tipi:

– di mobilità articolare
– di rinforzo muscolare

Nella fase finale della mobilizzazione, il fisioterapia potrà avvalersi dell’ausilio di onde d’urto radiali per rendere la capsula articolare elastica e completare il recupero.

Da notare come l’esercizio a casa in autonomia risulti essere di decisiva importanza per un recupero qualitativamente migliore e in un tempo più veloce.

Il percorso riabilitativo sarà comunque impegnativo e a volte potrà riservare periodi di “ricaduta” e riacutizzazione.

Nonostante ciò, il paziente dovrà perseverare nell’esecuzione delle sedute fisioterapiche e degli esercizi a domicilio, tenendo comunque in considerazione e rispettando il dolore.

Cristiano Cachero – Responsabile Area di Fisioterapia del Poliambulatorio Limena Medica
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