CEFALEA CERVICOGENICA

La cefalea cervicogenica è un mal di testa persistente o intermittente che deriva da disfunzioni del tratto cervicale superiore.

Può derivare da:
– Disfunzioni di movimento delle prime 3 vertebre cervicali
– Disfunzioni muscolo-tensive
– Insufficienza muscolare e di controllo motorio
– Squilibri posturali
– Post traumatica (colpo di frusta)
– Difetti visivi e di orientamento del capo
– Dinamica cervico-mandibolare alterata.

Molto spesso però la problematica non deriva da un unico problema, ma le cause sopracitate si presenteranno, nella quasi totalità dei casi, in maniera combinata.

Una attenta valutazione potrà far distinguere questo tipo di mal di testa da altri tipi di mal di testa quali emicrania e mal di testa di origine vascolare/pressoria.

Per questi due tipi di mal di testa la fisioterapia può solamente integrare il trattamento medicofarmacologico con indicazioni da attuare durante la quotidianità al fine di ridurre gli stimoli nocivi e il dolore.
Risulterà dunque di fondamentale importanza la diagnosi differenziale per poter aiutare il paziente ad essere indirizzato al percorso più efficace per il suo problema specifico.

Nel caso della cefalea cervicogenica il dolore, oltre alla parte alta del collo, può essere riferito a livello della regione occipitale del cranio, laterale e/o frontale della testa e può estendersi fino alla regione oculare dando senso di pesantezza e pressione.

La sintomatologia può essere bilaterale o esprimersi solo da un lato.
Il percorso fisioterapico per questo tipo di problema è supportato da vari studi scientifici che ne descrivono l’efficacia sia a breve che a lungo termine.

L’intervento sarà cosi strutturato:

1. Valutazione e Tests;
2. Terapia Manuale, Neurodinamica e Fasciale;
3. Esercizi Posturali, di Rinforzo e Controllo Motorio;
4. Autotrattamento.

Valutazione e Tests
Solitamente la valutazione viene effettuata durante la prima seduta ed il terapista intervisterà il paziente e compilerà una scheda corporea di valutazione. Verranno eseguiti inoltre numerosi tests di mobilità articolare, di forza e controllo, neurali ed osservazione posturale i quali definiranno le priorità di trattamento e permetteranno al terapista di impostare un programma riabilitativo. Durante
il percorso, per valutare la progressione del quadro, questi tests saranno riproposti.

Terapia Manuale, Neurodinamica e Fasciale
Per migliorare la mobilità articolare craniocervicale e intervertebrale, il paziente sarà sottoposto a tecniche di mobilizzazione, manipolazione e trazione articolari. Da non dimenticare anche la componente neurale del problema. Infatti, nel caso in cui dai tests anche i nervi suboccipitali, di Arnold risultassero “compromessi” nella loro attività, sarà opportuno
intervenire con della ginnastica neurodinamica, con scivolamenti neurali e autotrattamento.

Infine, ma non meno importante, sarà il trattamento del tessuto muscolo-fasciale. Il tessuto molle muscolare infatti incide fortemente sulle dinamiche di movimento articolare e sugli scivolamenti dei
nervi, oltre ad avere una importante influenza diretta sul dolore cervicogenico.

Esercizi Posturali, di Rinforzo e Controllo Motorio
Nella terza fase di trattamento, la partecipazione attiva del paziente risulterà essere di notevole importanza per dare dei benefici a lungo termine.
In base ai tests iniziali, il fisioterapista potrà indicare al paziente alcuni esercizi posturali e percettivi, di stretching, di rinforzo e riequilibrio delle catene muscolari con l’obiettivo di evitare
ricadute e/o recidive del problema, ma soprattutto correggere definitivamente gli squilibri.

Autotrattamento
Questa fase consiste nell’educare il paziente e gestire la quotidianità, soprattutto lavorativa (posture in ufficio o comunque mantenute nel tempo), ed evitare sovraccarichi e nuovi squilibri.
Inoltre l’autotrattamento (riducendo progressivamente la frequenza di esercizio) risulterà di cruciale importanza per interrompere il circolo vizioso del dolore, ridurre gli stimoli meccanici nocivi e
portare il corpo ad un controllo statico e di movimento il più corretto possibile.

La cefalea cervicogenica è il terzo mal di testa più comune nella classificazione dei mal di testa secondari.

Provoca una importante diminuzione della qualità della vita e determina una situazione stressogena nell’individuo che ne è affetto.

Rivolgendosi a dei professionisti, si potrà risolvere il problema intraprendendo un percorso riabilitativo che prevederà degli step, una progressione e che comunque potrà riservare anche alcune
complicanze.

Tutto ciò non dovrà demotivare la persona nel percorso risolutivo, ma dovrà semmai motivare quest’ultima ad una partecipazione attiva migliore.

Dr Cristiano Cachero
Responsabile Area di Fisioterapia
del Poliambulatorio Limena Medica

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